FilmUP.com > Forum > Tutto Cinema - mare dentro
  Indice Forum | Registrazione | Modifica profilo e preferenze | Messaggi privati | FAQ | Regolamento | Cerca     |  Entra 

FilmUP Forum Index > Cinema > Tutto Cinema > mare dentro   
Vai alla pagina ( Pagina precedente 1 | 2 | 3 | 4 Pagina successiva )
Autore mare dentro
anthares

Reg.: 21 Set 2004
Messaggi: 14230
Da: Trento (TN)
Inviato: 30-09-2004 19:42  
Dopo aver letto tutto il thread non provo nemmeno a scrivere qualcosa su questo film, avete scritto tanto e qualcuno l'ha fatto molto bene.
Dico solo che a me questo film è piaciuto moltissimo e che lo ritengo un film da rivedere, fra qualche tempo.
_________________
ci vuole intelligenza.. per capire di essere idioti.

  Visualizza il profilo di anthares  Invia un messaggio privato a anthares    Rispondi riportando il messaggio originario
AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 30-09-2004 22:07  
quote:
In data 2004-09-30 19:04, Cronenberg scrive:
quote:
In data 2004-09-30 18:37, AlZayd scrive:
Cronenberg, davvero senza intenzioni bassamente polemiche.., ma, per quello che vale, ovviamente a mio avviso, sei l'unico, insieme al Merghetti, ad aver preso il film contromano, nel delineare scenari che non esistono, nel trasformare in difetti i pregi del film.
Leggendo in giro - web, quotidiani, riviste, la voce del popolo, degli amici, cinefili e non, ecc - il buon consenso per Mare Dentro è pressochè unanime (sempre per quel che vale, anche il premio veneziano) e c'è concordia nel ritenere che il film evita il pietismo, il ricatto sentimentale/etico/morale, la strumentalizzazione socio-politica, il macchiettismo sfocato, sterile e vacuo per quanto riguarda i personaggi che animano la vicenda (Barden, oggi come oggi, è uno degli interpreti più interessanti di tutto il cinema mondiale!). Rispetto nel complesso la tua opinione, ma non la condivido; mi sfugge però senza ritegno il senso di tanto accanimento da parte tua per un'opera che, per quanto criticabile possa apparirci, non lo merita affatto. Credo che tu abbia esagerato. Da alcune tue affermazioni, che avevo quotato nel mio ultimo post, se sbaglio coreggimi, si intuisce che a te Amenabar non piace....


Mi fa davvero piacere discutere in questo modo sul film di Amenabàr.
In primo luogo penso che non esistano in ogni caso pareri inequivoicabili, io ritengo "Mare Dentro" un opera mediocre e vuota, non vedo perchè io e il Mereghetti dovremmo esserci fatti un idea sbagliata. Alcune affermazione di Amenabàr mi hanno comunque concesso poca simpatia nei suoi confronti, "The Others non appartiene al mio solito genere di film, non ho creduto molto in questo progetto, già dal mio porossimo lavoro si vedrà già la mia verà identità registica", così ha dichiarato dopo il meritato successo di appunto "The Others", rinnegare la proprietà artistica e registica di un film solo perchè inerente relativamente allo stile solito equivale bene o male a una presa per il culo. Il successo appunto di "The Others" gli ha permesso di evidenziare da subito la sua maniera, che personalmente ho trovato vuota, finta e ridondante, "Mare Dentro" l'ho ritenuto un film degno dell'accanimento da me proposto, dato che mi ha fatto rimpiangere l'inusitato concetto di grandi maestri cinematografici della "morte", e appunto inserito in un film furbetto, e nella recensione ho cercato di inserire i motivi più plausibili per motivare il giudizio personale del film.
Ripeto, mi fa piacere discutere in questo modo su pareri discordanti a proposito di un film, che se ritenuto grande non deve comunque essere per forza considerato da tutti come tale.




Vabbè, la mia sul film l'ho detta, tu la tua, inutile tornarci su. Finiremmo come Bunuel ed un suo amico prete che dopo estenuanti ed appassionanti discusioni sull'esistenza di Dio, il primo ne usciva più ateo che pria, il secondo più credente.

Solo una cosa. Le dichiarazioni, la simpatia o antipatia per un autore, non inficiano l'effettiva portata delle sue opere. Un esempio. Miles Davis, uno dei più grandi musicisti del novecento, nell'ultima fase fusion, spesso nelle interviste asseriva che tutta la musica creata e suonata prima, diciamo quella del suo repertorio "classico", era "cacchetta" (testuale!). Ovvero rinnegava capolavori stratosferici, suoi, come Kind of Blues... Le "bizze" degli artisti sono una cosa all'ordine del giorno. Ora, non vorrei che la tua antipatia per Amenabar (che è invero un "tio" molto simpatico e sveglio, prova a vedere il making off negli extra di Apri gli occhi, ottimo DVD uscito questa primavera in edicola a 10 euro) ti induca in pregiudizio nel valutare le sue opere. Rpeto: non vorrei, forse.., non lo sto dando per scontato.
Infine, niente di male che tu e il Mereghetti vi siate fatti un'idea sbagliata di Mare Dentro... nessuno è perfetto. (es broma, eh!)
_________________
"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

  Visualizza il profilo di AlZayd  Invia un messaggio privato a AlZayd  Vai al sito web di AlZayd    Rispondi riportando il messaggio originario
KAINra

Reg.: 13 Dic 2001
Messaggi: 222
Da: Ravenna (RA)
Inviato: 01-10-2004 07:59  
quote:
In data 2004-09-30 14:16, Cronenberg scrive:
quote:
In data 2004-09-29 22:53, KAINra scrive:
non ho parole...mi vien da ridere...maglio non aggiungere altro, rischierei la plemica


ah beh, con i paragoni e le motivazioni che troveresti, non ci sono dubbi, scatterebbe la polemica...

dai va la....cerco di evitare



_________________

  Visualizza il profilo di KAINra  Invia un messaggio privato a KAINra    Rispondi riportando il messaggio originario
Cronenberg

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 2781
Da: GENOVA (GE)
Inviato: 01-10-2004 16:05  
quote:
In data 2004-09-30 22:07, AlZayd scrive:
quote:
In data 2004-09-30 19:04, Cronenberg scrive:
quote:
In data 2004-09-30 18:37, AlZayd scrive:
Cronenberg, davvero senza intenzioni bassamente polemiche.., ma, per quello che vale, ovviamente a mio avviso, sei l'unico, insieme al Merghetti, ad aver preso il film contromano, nel delineare scenari che non esistono, nel trasformare in difetti i pregi del film.
Leggendo in giro - web, quotidiani, riviste, la voce del popolo, degli amici, cinefili e non, ecc - il buon consenso per Mare Dentro è pressochè unanime (sempre per quel che vale, anche il premio veneziano) e c'è concordia nel ritenere che il film evita il pietismo, il ricatto sentimentale/etico/morale, la strumentalizzazione socio-politica, il macchiettismo sfocato, sterile e vacuo per quanto riguarda i personaggi che animano la vicenda (Barden, oggi come oggi, è uno degli interpreti più interessanti di tutto il cinema mondiale!). Rispetto nel complesso la tua opinione, ma non la condivido; mi sfugge però senza ritegno il senso di tanto accanimento da parte tua per un'opera che, per quanto criticabile possa apparirci, non lo merita affatto. Credo che tu abbia esagerato. Da alcune tue affermazioni, che avevo quotato nel mio ultimo post, se sbaglio coreggimi, si intuisce che a te Amenabar non piace....


Mi fa davvero piacere discutere in questo modo sul film di Amenabàr.
In primo luogo penso che non esistano in ogni caso pareri inequivoicabili, io ritengo "Mare Dentro" un opera mediocre e vuota, non vedo perchè io e il Mereghetti dovremmo esserci fatti un idea sbagliata. Alcune affermazione di Amenabàr mi hanno comunque concesso poca simpatia nei suoi confronti, "The Others non appartiene al mio solito genere di film, non ho creduto molto in questo progetto, già dal mio porossimo lavoro si vedrà già la mia verà identità registica", così ha dichiarato dopo il meritato successo di appunto "The Others", rinnegare la proprietà artistica e registica di un film solo perchè inerente relativamente allo stile solito equivale bene o male a una presa per il culo. Il successo appunto di "The Others" gli ha permesso di evidenziare da subito la sua maniera, che personalmente ho trovato vuota, finta e ridondante, "Mare Dentro" l'ho ritenuto un film degno dell'accanimento da me proposto, dato che mi ha fatto rimpiangere l'inusitato concetto di grandi maestri cinematografici della "morte", e appunto inserito in un film furbetto, e nella recensione ho cercato di inserire i motivi più plausibili per motivare il giudizio personale del film.
Ripeto, mi fa piacere discutere in questo modo su pareri discordanti a proposito di un film, che se ritenuto grande non deve comunque essere per forza considerato da tutti come tale.




Vabbè, la mia sul film l'ho detta, tu la tua, inutile tornarci su. Finiremmo come Bunuel ed un suo amico prete che dopo estenuanti ed appassionanti discusioni sull'esistenza di Dio, il primo ne usciva più ateo che pria, il secondo più credente.

Solo una cosa. Le dichiarazioni, la simpatia o antipatia per un autore, non inficiano l'effettiva portata delle sue opere. Un esempio. Miles Davis, uno dei più grandi musicisti del novecento, nell'ultima fase fusion, spesso nelle interviste asseriva che tutta la musica creata e suonata prima, diciamo quella del suo repertorio "classico", era "cacchetta" (testuale!). Ovvero rinnegava capolavori stratosferici, suoi, come Kind of Blues... Le "bizze" degli artisti sono una cosa all'ordine del giorno. Ora, non vorrei che la tua antipatia per Amenabar (che è invero un "tio" molto simpatico e sveglio, prova a vedere il making off negli extra di Apri gli occhi, ottimo DVD uscito questa primavera in edicola a 10 euro) ti induca in pregiudizio nel valutare le sue opere. Rpeto: non vorrei, forse.., non lo sto dando per scontato.
Infine, niente di male che tu e il Mereghetti vi siate fatti un'idea sbagliata di Mare Dentro... nessuno è perfetto. (es broma, eh!)


No, t'assicuro non vi è nessun tipo di pregiudizio nel mio giudicare "Mare Dentro", mi sono fatto solo la mia idea su questo film, che per me è giustissima, e l'ho portata avanti, niente di che, solo una gran delusione verso un film che non mi è piaciuto.
_________________
La ragione è la sola cosa che ci fa uomini e ci distingue dalle bestie

René Descartes

  Visualizza il profilo di Cronenberg  Invia un messaggio privato a Cronenberg  Email Cronenberg  Vai al sito web di Cronenberg     Rispondi riportando il messaggio originario
Pythoniana

Reg.: 06 Lug 2004
Messaggi: 1257
Da: Gorizia (GO)
Inviato: 01-10-2004 16:37  
Allora, visto che Alzayd si è placato, attacco io. Confinando il discorso entro il paragone tra "The others" e "Mar adentro", che sennò diverrebbe troppo lungo, la mia idea è che il limite del 1°, che pure non mi è dispiaciuto, stia nell'essere un film di genere. Un thriller, soprattutto se utilizza gli elementi della suspense come avviene in questo caso, difficilmente da' modo al regista di inventare qlc. di nuovo. Ed infatti Amenabar si muove tra espedienti che, credo, non possono non dare un minimo senso di deja-vu. X carità, non che con questo voglia stroncarlo, anzi apprezzo la sua abilità nell'utilizzare stilemi già consolidati (come già in "Tesis", d'altronde).
Viceversa, trovo "Mar adentro" meno classificabile, il che in un certo senso può aver agevolato il lavoro del regista concedendogli una maggiore libertà espressiva. Il film, va da sé, vive su una struttura cronologica gestita x accumulo di personaggie quindi punti di vista: prima Julia, poi Rosa, poi il vescovo, in mezzo i parenti... E' un difetto? Può darsi, ma secondo me tra i pregi del film c'è anche la capacità di suscitare emozioni (e forti, almeno in me) proprio partendo da una struttura... come dire, dichiarativa.
E parlando di seuqenze + o - oniriche, se posso permettermi un paragone tra quella di "Mar adentro" e quella del ritorno a casa del marito della Kidman in "The others", beh, decisamente meglio la prima, quanto meno xché nella 2a la verità si intuisce da subito.
Ovviamente, Davide, senza astio ed anzi con la max. cordialità.
_________________
"Riempi il tuo cranio di vino prima che si riempia di terra, disse Kayam." Nazim Hikmet

  Visualizza il profilo di Pythoniana  Invia un messaggio privato a Pythoniana  Email Pythoniana     Rispondi riportando il messaggio originario
Cronenberg

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 2781
Da: GENOVA (GE)
Inviato: 01-10-2004 17:26  
quote:
In data 2004-10-01 16:37, Pythoniana scrive:
Allora, visto che Alzayd si è placato, attacco io. Confinando il discorso entro il paragone tra "The others" e "Mar adentro", che sennò diverrebbe troppo lungo, la mia idea è che il limite del 1°, che pure non mi è dispiaciuto, stia nell'essere un film di genere. Un thriller, soprattutto se utilizza gli elementi della suspense come avviene in questo caso, difficilmente da' modo al regista di inventare qlc. di nuovo. Ed infatti Amenabar si muove tra espedienti che, credo, non possono non dare un minimo senso di deja-vu. X carità, non che con questo voglia stroncarlo, anzi apprezzo la sua abilità nell'utilizzare stilemi già consolidati (come già in "Tesis", d'altronde).
Viceversa, trovo "Mar adentro" meno classificabile, il che in un certo senso può aver agevolato il lavoro del regista concedendogli una maggiore libertà espressiva. Il film, va da sé, vive su una struttura cronologica gestita x accumulo di personaggie quindi punti di vista: prima Julia, poi Rosa, poi il vescovo, in mezzo i parenti... E' un difetto? Può darsi, ma secondo me tra i pregi del film c'è anche la capacità di suscitare emozioni (e forti, almeno in me) proprio partendo da una struttura... come dire, dichiarativa.
E parlando di seuqenze + o - oniriche, se posso permettermi un paragone tra quella di "Mar adentro" e quella del ritorno a casa del marito della Kidman in "The others", beh, decisamente meglio la prima, quanto meno xché nella 2a la verità si intuisce da subito.
Ovviamente, Davide, senza astio ed anzi con la max. cordialità.


Concordo in parte con la tua analisi dello spazio onirico di Amenàbar, in "The Others" regalava appunto ottimi spunti idillici inseriti in un contesto ovviamente misterioso, fatiscente, perfettamente riuscito. Ma in "Mare Dentro", se lo vogliamo riesaminare da un punto di vista caratteristico, identificativo, si riscontra una facilità del mezzo che cade più volte nel pacchiano, non si crea mai la giusta atmosfera che permette a sua volta di ricreare il sogno del pensiero, l'aldilà immaginario. Quindi sostanzialmente anche da questo lato "Mare Dentro" a mio parere non funziona, ci voleva forse molta più genialità e serietà nel descriverle, invece anche lo stilema risulta in fondo molto ricercato, perdendo fin troppo la causa comune per la quale ci si batte.
_________________
La ragione è la sola cosa che ci fa uomini e ci distingue dalle bestie

René Descartes

  Visualizza il profilo di Cronenberg  Invia un messaggio privato a Cronenberg  Email Cronenberg  Vai al sito web di Cronenberg     Rispondi riportando il messaggio originario
AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 01-10-2004 18:08  
Sfrondo un po' per una migliore visibilità.

Pythoniana scrive:
quote:
[i]Il film, va da sé, vive su una struttura cronologica gestita x accumulo di personaggie quindi punti di vista: prima Julia, poi Rosa, poi il vescovo, in mezzo i parenti... E' un difetto? Può darsi, ma secondo me tra i pregi del film c'è anche la capacità di suscitare emozioni (e forti, almeno in me) proprio partendo da una struttura... come dire, dichiarativa.


Cronenberg scrive:[/quote]Concordo in parte con la tua analisi dello spazio onirico di Amenàbar, in "The Others" regalava appunto ottimi spunti idillici inseriti in un contesto ovviamente misterioso, fatiscente, perfettamente riuscito. Ma in "Mare Dentro", se lo vogliamo riesaminare da un punto di vista caratteristico, identificativo, si riscontra una facilità del mezzo che cade più volte nel pacchiano, non si crea mai la giusta atmosfera che permette a sua volta di ricreare il sogno del pensiero, l'aldilà immaginario. Quindi sostanzialmente anche da questo lato "Mare Dentro" a mio parere non funziona, ci voleva forse molta più genialità e serietà nel descriverle, invece anche lo stilema risulta in fondo molto ricercato, perdendo fin troppo la causa comune per la quale ci si batte.
[/quote]

Non vedo perchè la scelta narrativa di Amenabar che, come evidenziato da Pythoniana, "vive su una struttura cronologica gestita x accumulo di personaggi e quindi punti di vista", debba rappresentare, secono Cronenberg, "una facilità del mezzo che cade più volte nel pacchiano" ecc. Trattasi di una scelta precisa del regista che questa volta non si cimenta con un film di "genere" come The Orhets, e che quindi opta per soluzioni espressive, narrative, stilistiche ed estetiche di altro tipo. Innegabile che in Mar Adendro vibrino delle buone "atmosfere" e che sia caratterizzato da una buona regia, scrittura e dialoghi, il tutto ben amalgamato, misurato e calibrato, direi in maniera elegante ma non esteriore, e che possa contare su interpretazioni di grande spessore, dove Barden è di una bravura encomiabile. Non trovo affatto pacchiano tutto questo. Inoltre Amenabar non voleva battersi per la causa politica, ma per la causa "umana". Il non voler accettare questo mi sembra troppo "speculativo". Il film va preso per ciò che vuole significare e non per come lo avremmo girato noi...

Vabbè.., ora mi dilungherò un po'

Ramon preferisce morire per una serie di ragioni che il film lascia intravvedere appena, senza insistere troppo sulle corde della logica o del messaggio univoco. Una delle ragioni per cui mi è tanto piaciuto. Tra le varie ragioni sicuramente anche quella della negazione della sessualità e della sua libertà motoria, ma il senso vero della scelta di morte di Ramon va ricercato a mio avviso altrove. Il film apre su differenti prospettive, non ultima, implicita, quella matafisica, ovvero su una sorta di "estasi" dell'abbandono (morte), altra faccia della medaglia amore/eros, supremo atto liberatorio e/o eroico-nichilista, in ogni caso con una forte connotazione sessuale, auto-erotica, "fantasia" di ritorno nel ventre materno. Vita/Morte. Al Mare, "Mare Dento, fino in fondo...", per l'appunto, elemento placentare della memoria lirica e visionaria, definitiva, terribile! (in un attimo, nel momento di morire, si dice che l'uomo ripercorre l'intera sua vita, ed è ciò che accade a Ramon nel fondo luminoso di quel mare in cui si è spezzato il collo). Si tratta di desiderare infine, fino in fondo, quella morte mancata in un incidente che lo trasforma in un morto vivente e che anche gli lascia un "dono" che lo renderà persona non comune, capace di vedere e sentire "oltre" gli affanni esistenziali e psichici delle persone comuni. In questo la sua "inedeguatezza", qualcosa che va oltre la mera frustrazione sessuale, relazionale (in fondo lui era sostanzialmente "felice", amato, seguito, coccolato) e il desiderio di distacco, di abbandono, per abbracciare l'unica dimensione possibile, forse laicamente "religiosa", dove realizzare quel "tutto" che sembra non appartene a questo mondo.

Amenabar non rinuncia alle sue tematiche, alle sue "ossessioni", ma, come anche avviene nelle sue precedenti opere, per Mare Adendro, anche qui, lui adotta un linguaggio diverso. Meglio, è segno di evoluzione.

_________________
"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" L. Bunuel

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 01-10-2004 alle 18:17 ]

  Visualizza il profilo di AlZayd  Invia un messaggio privato a AlZayd  Vai al sito web di AlZayd    Rispondi riportando il messaggio originario
Pythoniana

Reg.: 06 Lug 2004
Messaggi: 1257
Da: Gorizia (GO)
Inviato: 01-10-2004 18:32  
quote:
In data 2004-10-01 17:26, Cronenberg scrive:
si riscontra una facilità del mezzo che cade più volte nel pacchiano, non si crea mai la giusta atmosfera che permette a sua volta di ricreare il sogno del pensiero, l'aldilà immaginario.



Davide, tu sembri insistere (troppo, a mio parere) sul lato onirico e metafisico del cinema di Amenabar. Sarà forse xché mi sono "formato" partendo da "Tesis" e dai rimandi hitchcockiani presenti nel lavoro del regista spagnolo, ma x conto mio quello di cui parli tu non è x forza il tema principale. Anzi, in una storia tanto ancorata alla fisicità negata del suo protagonista mi sarebbe sembrato fuori luogo esagerare con spunti x l'appunto metafisici. Quindi tutta questa necessità di ricreare il sogno del pensiero e soprattutto l'aldilà del'immaginario non la vedo. La scena del "volo", ripeto ancora, mi sembra in questo senso efficace ed assolutamente sufficiente. E poi, a trasmettere il senso della sua condizione basta la descrizione del rapporto con gli altri personaggi.
_________________
"Riempi il tuo cranio di vino prima che si riempia di terra, disse Kayam." Nazim Hikmet

  Visualizza il profilo di Pythoniana  Invia un messaggio privato a Pythoniana  Email Pythoniana     Rispondi riportando il messaggio originario
Cronenberg

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 2781
Da: GENOVA (GE)
Inviato: 01-10-2004 20:20  
quote:
In data 2004-10-01 18:32, Pythoniana scrive:
quote:
In data 2004-10-01 17:26, Cronenberg scrive:
si riscontra una facilità del mezzo che cade più volte nel pacchiano, non si crea mai la giusta atmosfera che permette a sua volta di ricreare il sogno del pensiero, l'aldilà immaginario.



Davide, tu sembri insistere (troppo, a mio parere) sul lato onirico e metafisico del cinema di Amenabar. Sarà forse xché mi sono "formato" partendo da "Tesis" e dai rimandi hitchcockiani presenti nel lavoro del regista spagnolo, ma x conto mio quello di cui parli tu non è x forza il tema principale. Anzi, in una storia tanto ancorata alla fisicità negata del suo protagonista mi sarebbe sembrato fuori luogo esagerare con spunti x l'appunto metafisici. Quindi tutta questa necessità di ricreare il sogno del pensiero e soprattutto l'aldilà del'immaginario non la vedo. La scena del "volo", ripeto ancora, mi sembra in questo senso efficace ed assolutamente sufficiente. E poi, a trasmettere il senso della sua condizione basta la descrizione del rapporto con gli altri personaggi.


No ma infatti, il discrso inerente la metafisicità di "Mare Dentro" appartiene solo ad alcune sequenze, non al plot narrativo e tantomeno all'identità del film, ma come tu hai detto, il film si basa molto sui personaggi, su chi sta intorno al protagonista e su come si comporta per entrare in sinotnia con lui. Quello che purtroppo a mio parere grava di molto sul prodotto finale del film, è appunto il basare tanto la vicenda su personaggi che mai vengono (ben) caratterizzati, rimangono fluttuanti di un essere indefinito, stereotipi irritanti di cause rassegnate, ecco perchè poi il mio giudizio è in fondo negativo, ciò che è metafisico (poco) non si qualifica mai precisamente, come non fanno del resto i personaggi che mai qualificatisi entrano in canoni collettivi fluttuanti di una mancante caratterizzazione, il che, dato che quasi tutto film si evolve sulle loro spalle, non è poco...
_________________
La ragione è la sola cosa che ci fa uomini e ci distingue dalle bestie

René Descartes

  Visualizza il profilo di Cronenberg  Invia un messaggio privato a Cronenberg  Email Cronenberg  Vai al sito web di Cronenberg     Rispondi riportando il messaggio originario
kaladj

Reg.: 24 Giu 2003
Messaggi: 2365
Da: Roma (RM)
Inviato: 05-10-2004 10:28  
Ok non voglio analizzare questo film dal punto di vista tecnico ma da quello delle emozioni che mi ha suscitato.
era davvero tanto che una pellicola non mi coinvolgesse cosi profondamente dal punto di vista emotivo...
io che mi sono sempre "vantato" di non aver mai pianto per un film (Incompreso a parte) ho "ceduto" per ben 3 volte...
Ecco la frigno-classifica:
Al numero
anche se un po' scontato, lo ammetto, il saluto ai parenti...
Al numero
Ramon (bravissimo Bardem) che viaggia in macchina per andare al processo. Le immagini che si vedono (il mulino, la bambina che si arrischia ad attraversare, i fidanzatini, i cani, il ciclista...) sembrano quasi ridargli la gioia di vivere (almeno ciò è quello che ho colto dalla sua espressione)...sembrano appunto...
Al numero
il padre, personaggio secondario e capace di dire fino a quel momento solo Domani piove, che dice lasciando tutti di sasso "C'è solo una cosa peggiore della morte di un figlio,...il fatto che voglia morire..."
...
...e vabbè...
Comunque il film mi è piaciuto nell'interezza delle sue 2 ore...giudizio breve succinto e commentioso.
_________________
Quante gioie Troppo dolore

d

  Visualizza il profilo di kaladj  Invia un messaggio privato a kaladj  Email kaladj    Rispondi riportando il messaggio originario
Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 29-10-2004 08:21  
Un film scoordinato, sconnesso, che ci presenta in serie una sfilza di personaggi spesso inutili, spesso (peggio) "costruiti", nel senso negativo del termine.
Mare dentro si sviluppa così, e proprio mentre lodi il regista per non aver fatto uso di flashback immediatamente ti smentisce (anche se il tutto fatto con classe).
Il tutto viene salvato da una strepitosa accoppiata Amenabar-Bardem, che riescono a trasformare un scialbetto film di denuncia in un'opera più complessa, che arriva a sfiorare, ma non a toccare, alcune segrete corde dell'animo umano.
Scelte registiche sempre azzeccate, musiche, composte dal regista stesso, che sfiorano la ruffianeria senza mai toccarla, mare dentro presta il fianco in una sceneggiatura un pò scoordinato, che cerca di volare alto ogni cinque minuti, con risultati stucchevoli.
Quadro incantevole, d'altra parte, sulla galizia e sul popolo gallego, aperto e rude allo stesso tempo, nel meritevole intento, riuscito, del film di rendere l'ambientazione parte integrante dello sviluppo della storia
_________________
"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

  Visualizza il profilo di Petrus  Invia un messaggio privato a Petrus  Vai al sito web di Petrus    Rispondi riportando il messaggio originario
AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 29-10-2004 17:02  
quote:
In data 2004-10-29 08:21, Petrus scrive:

Quadro incantevole, d'altra parte, sulla galizia e sul popolo gallego, aperto e rude



Questo lo avevo già detto io ...

Perbacco, come non concordiamo sul film!
_________________
"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

  Visualizza il profilo di AlZayd  Invia un messaggio privato a AlZayd  Vai al sito web di AlZayd    Rispondi riportando il messaggio originario
Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 30-10-2004 12:13  
quote:
In data 2004-10-29 17:02, AlZayd scrive:
quote:
In data 2004-10-29 08:21, Petrus scrive:

Quadro incantevole, d'altra parte, sulla galizia e sul popolo gallego, aperto e rude



Questo lo avevo già detto io ...

Perbacco, come non concordiamo sul film!




è sempre un piacere non concordare con te.
Sai che belle discussioni!
_________________
"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

  Visualizza il profilo di Petrus  Invia un messaggio privato a Petrus  Vai al sito web di Petrus    Rispondi riportando il messaggio originario
AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 30-10-2004 17:38  
quote:
In data 2004-10-30 12:13, Petrus scrive:
quote:
In data 2004-10-29 17:02, AlZayd scrive:
quote:
In data 2004-10-29 08:21, Petrus scrive:

Quadro incantevole, d'altra parte, sulla galizia e sul popolo gallego, aperto e rude



Questo lo avevo già detto io ...

Perbacco, come non concordiamo sul film!




è sempre un piacere non concordare con te.
Sai che belle discussioni!




Oramai le ho spese tutte le mie parole, su questo film...

_________________
"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" L. Bunuel

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 30-10-2004 alle 17:39 ]

  Visualizza il profilo di AlZayd  Invia un messaggio privato a AlZayd  Vai al sito web di AlZayd    Rispondi riportando il messaggio originario
alicesan

Reg.: 20 Ago 2004
Messaggi: 186
Da: verona (VR)
Inviato: 11-11-2004 13:06  
...uffa...io non ho visto questo film...sono una grande fan di amenabar, ma a verona, la mia città, il film è uscito solo in due cinema in città e per pochissimo tempo...io di solito vado alla multisala Warner Village Cinema e qui l'hanno snobbato!!!!!!!!!!! non è giusto!! film come Garfield sono rimasti per mesi e questo film,che sicuramente sarà un capolavoro, non l'hanno neanche preso in considerazione!!!!!!!!!!!!!!!!! Spero che esca presto al noleggio...non vedo l'ora di vederlo!!!
_________________
Nessun uomo è un'isola chiusa in se stessa: ogni uomo è parte del tutto... La morte di ogni uomo mi diminuisce, perché io sono parte dell'umanità; perciò non chiedere mai per chi suona la campana: essa suona per te.
(John Donne)

  Visualizza il profilo di alicesan  Invia un messaggio privato a alicesan  Email alicesan    Rispondi riportando il messaggio originario
Vai alla pagina ( Pagina precedente 1 | 2 | 3 | 4 Pagina successiva )
  
0.129839 seconds.






© 1999-2020 FilmUP.com S.r.l. Tutti i diritti riservati
FilmUP.com S.r.l. non è responsabile ad alcun titolo dei contenuti dei siti linkati, pubblicati o recensiti.
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Cagliari n.30 del 12/09/2001.
Le nostre Newsletter
Seguici su: